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Designers LucidiPevere intervista

CHI SONO LUCIDIPEVERE? Innanzitutto siamo due amici ormai da vent’anni, siamo entrambi friulani ma paradossalmente non ci siamo mai conosciuti qui in zona ma a Milano; entrambi abbiamo studiato al politecnico di Milano. Abbiamo deciso finiti gli studi di cominciare a lavorare insieme perché c’eravamo accorti che c’era un feeling progettuale e metodologico, ci piacevano più o meno le stesse cose per cui abbiamo deciso di provare assieme ad affrontare questo mestiere. Ormai collaboriamo dal 2003, il primo prodotto firmato, sono una decina d’anni che lavoriamo insieme. PERCHE’ AVETE SCELTO IL FRIULI COME SEDE PER IL VOSTRO STUDIO? principalmente perché siamo legati a questa zona, siamo nati e cresciuti qua, la parentesi milanese era importantissima per la formazione sia culturale al politecnico di milano ma sia anche sul campo: io ho lavorato per Marc Sadler e Luca per Marco Ferreri e sono stati anni molto importanti. Siamo tornati qui perché a noi piace lavorare più che a stretto contatto con le redazioni o la stampa, ma con le aziende e gli artigiani e con tutto l’indotto produttivo. in effettivi questa è una delle zone migliori assieme alla Brianza. Siamo contenti di questa scelta e credo ci abbia dato ragione poi con gli anni. PERCHE’ PALMANOVA? Prima di tutto per esigenze pratiche perché io abito nella parte bassa del Friuli e Paolo nella parte alta quindi abbiamo trovato una via di mezzo che accontentasse entrambi. Palmanova era perfetta un po’ perché è una bella città, ha una storia. Poi anche perché è molto vicina alla A4, la strada che battiamo principalmente per andare a trovare tutti i clienti e le aziende per cui è stato tutto molto facile. C’è una bella aria, si sta bene, è silenziosa come città ma alla stesso tempo c’è modo di svagarsi. Per noi poi il silenzio è importante per concepire nuovi progetti ed è una vita tranquilla, non troppo frenetica. COME AVETE SCELTO IL LOCALE CHE POI E’ DIVENTATO IL VOSTRO STUDIO? Abbiamo battuto tutta la stella di Palmanova, abbiamo guardato un po’ tutti i borghi e le contrade fino a trovare questo piccolo locale, volevamo uno spazio che fosse giusto come dimensioni. Questo qui una volta era un negozio di dischi, molti ragazzi ci dicono che era il negozio storico e ci fa anche piacere questo. C’è piaciuto perché si trova in centro, per cui c’è sempre movimento di gente, abbiamo il mercato vicino con le signore che vanno avanti ed indietro con le borse. Ci fa piacere essere all’interno della vita di tutti i giorni della gente palmarina. E’ luminoso, lo abbiamo ristrutturato, lo abbiamo aperto il più possibile per dare possibilità di avere molta luce anche nella scelta dei colori e dei tessuti. Ci piaceva anche il fatto di avere una parte in esterno per cui la libertà di poter aprire, la libertà di poter vivere lo studio in modo un po’ diverso da quelli milanesi. noi siamo stati abituati a lavorare in posti più angusti per cui l’idea di avere luce di poter spalancare e di respirare è decisamente una marcia in più. Aiuta anche il processo creativo. COME E’ NATA LA COLLABORAZIONE CON KRISTALIA? La collaborazione è cominciata nel 2003 con un prodotto molto semplice che era un tavolino, il Mobius. L’azienda ci incuriosiva, avevamo avvertito un cambiamento di comunicazione, di attenzione al prodotto ed era un po’ quello che cercavamo. Un cambiamento rispetto alle altre aziende che lavorano in questo settore. Quello che ci piaceva era anche la coerenza che anno dopo anno dimostrava questa azienda. Avevamo percepito che era un’azienda giovane che voleva emergere, che aveva tanta passione per quello che faceva e per il prodotto, questo è stato il motivo principale. Ci piaceva anche questa commistione tra prodotto e musica che si avvertiva anche su internet, sul modo di comunicare. I prodotti sicuramente ma forse più di tutto il modo di comunicare l’azienda, questa era per noi molto interessante. Siamo stati contenti di aver scelto questa azienda e siamo contenti ad oggi di poter collaborare ancora perché l’azienda è cresciuta, chiaramente, (speriamo anche noi), attrae l’interesse di molti colleghi per cui il fatto di poterci lavorare ancora a dei livelli qualitativi superiori per noi è motivo di orgoglio. E’ stato un’inizio fulminante, perché il primo prodotto, il tavolino Mobius, l’abbiamo presentato che era fine febbraio e ad aprile era al Salone del Mobile. Per cui c’è stato un lavoro in tandem tra azienda, noi e il fornitore, da subito molto vivace che ha portato al primo prodotto presentato. Da li poi abbiamo continuato con diversi altri prodotti. PRESENTE E FUTURO Il presente… beh noi siamo molto soddisfatti nel senso che siamo uno studio che ha cominciato con delle aziende locali molto piccole anche sconosciute e oggi possiamo dire di poter collaborare con aziende conosciute a livello internazionale italiane ed esterne per cui siamo molto contenti di questo. Siamo più conosciuti. Diciamo che la direzione che abbiamo preso dicendo anche diversi no a volte come dice il titolare di Kristalia: “mangiando pan e polenta” siamo riusciti con costanza a ripresentarci ogni anno con uno o più prodotti che ci potevano rappresentare in qualche modo per cui ci siamo creati una nostra identità. Nel futuro crediamo e speriamo di poter continuare allo stesso modo per cui non c’è l’iterazione di diventare uno studio grande, ci piace avere delle buone collaborazioni durature, lavorarci con costanza e anche a dedicarci non a tantissimi progetti ma di qualità per cui spendere il tempo necessario per portarli a termine anche rimetterli in discussione. Paradossalmente la cosa più difficile non è riuscire a lavorare su tanti progetti ma riuscire a strappare tempo sufficiente per poter affinare, lasciare decantare un progetto, riprenderlo fino ad essere soddisfatti e convinti di quello che vogliamo proporre. Dopodichè c’è tutta una questione legata al nostro modo di progettare, tra virgolette codice progettuale estetico che non è ben definito per cui tante volte noi siamo guidati dalla tecnologia, dal materiale, dal processo e questo è un vantaggio perché ci lascia molto liberi di fare prodotti anche tra di loro molto diversi, eclettici, ma allo stesso tempo rischia di farci perdere un po’ la bussola e magari di essere incoerenti per cui speriamo che Lucidipevere in futuro trovino e focalizzino sempre di più la loro identità e ripetesi e riconfermarsi. COME NASCE UN VOSTRO PROGETTO? Un nostro progetto normalmente da un’intuizione, da un materiale, da un processo, da un bravo artigiano o da un bravo imprenditore. Sono tanti gli spunti. Può esserci anche un’innovazione di tipo archetipica per cui magari, come nel caso di un progetto che abbiamo affrontato in modo totalmente autonomo, una madia, non c’è nessun materiale particolare semplicemente un nuovo punto di vista da cui partiamo per progettare il prodotto; però nella maggior parte dei casi partiamo da una tecnologia, dal cercare di esprimere un materiale nel miglior modo possibile senza forzarlo troppo, senza cercar di far fare cose che lui per natura non può fare. Boiacca anche è un buon esempio, così come la Plana.